Cattive notizie sul fronte del lavoro: nuova ondata di licenziamenti in arrivo e a perdere il lavoro saranno non decine e nemmeno centinaia ma milioni di persone. Vediamo cosa sta per succedere.
La situazione lavorativa in Italia già non è messa benissimo ma ora rischia di precipitare. I tassi di disoccupazione sono alti, soprattutto tra i giovani e rischiano di aumentare ulteriormente a causa di una nuova ondata di licenziamenti da cui molti di noi resteranno travolti a breve.
Restare senza un lavoro è sempre un dramma, a qualunque età. Da giovani è drammatico in quanto non avere un lavoro stabile non consente di fare progetti e di costruirsi la propria vita in autonomia. A 40-45 anni è una tragedia poiché si rischia di non riuscire più a pagare il mutuo o di mantenere i propri figli.
Se si perde il lavoro passati i 50 anni poi il problema diventa ancora più grande in quanto per le aziende si è meno appetibili e, di conseguenza, trovare una nuova occupazione diventa davvero molto più difficile. Il nostro Paese sta vivendo una crisi occupazionale che prosegue da anni e che è peggiorata in seguito alla pandemia di Covid.
Ma il peggio, forse, non lo abbiamo ancora visto. Anche professioni ritenute sicure, stabili, una certezza insomma, entro i prossimi 5 anni – al massimo – saranno messe a rischio dall’avanzamento dell’Intelligenza Artificiale. Nel prossimo paragrafo scopriamo quali sono i lavoratori che rischiano maggiormente di restare “a piedi”.
Forse non ce ne siamo ancora bene resi conto ma da quasi due mesi siamo entrati nel 2025: dunque al 2030 mancano meno di cinque anni e, secondo le previsioni degli esperti, in questi 5 anni il mondo subirà trasformazioni mai viste prima. L’Intelligenza Artificiale sostituirà tante figure lavorative. Vediamo quali sono i mestieri più a rischio.
Comprendere appieno la portata di questo fenomeno forse non è ancora possibile: ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente nuovo e sconosciuto con cui, però, volenti o no, dobbiamo imparare a convivere perché il progresso non si ferma e chi non starà al passo verrà lasciato inevitabilmente indietro.
Le previsioni non sono a nostro favore: stando ai risultati di un nuovo studio condotto dal World Economic Forum, entro il 2030 il 41% delle aziende prevede di tagliare posti di lavoro e di aumentare la presenza di algoritmi e robot, di automatizzare il più possibile tutto ciò che è automatizzabile.
A questo punto, quindi, è indispensabile capire cosa può essere automatizzato e, dunque, sostituito e cosa, invece, no. Secondo gli esperti a rischiare di più entro i prossimi 5 anni sono coloro che svolgono queste tre professioni:
Gli ultimi due sono lavori piuttosto ripetitivi e che possono essere svolti da macchine e anche quello del grafico, a differenza del pittore o dello scultore, è un lavoro che richiede più tecnica che creatività. In realtà, però, già ora in alcuni ristoranti i camerieri sono stati sostituiti da robot e in alcuni supermercati non ci sono commessi né cassieri ma solo IA che gestisce tutto. Dunque, forse, a rischiare il posto sono molti di più di quel che si prevede.
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