Hanno prima puntato la borsa e dopo se ne sono impossessati furtivamente ma vengono riconosciuti poco dopo dalla vittima e dai suoi amici.
Venerdì sera, poco dopo la mezzanotte, una donna seduta in un dehor di un locale di corso Vittorio Emanuele II, appende la borsa allo schienale propria sedia. Dopo circa una ventina di minuti si è resa conto che la borsa non c’era più. Visionando le immagini del sistema di videosorveglianza del locale, la vittima si rende conto della presenza di due uomini, uno dei quali indossante una maglia di una squadra di calcio, non proprio la maglia meno appariscente per commettere un furto.
I due prima osservano a distanza e poco dopo si siedono al tavolo alle spalle della donna. Mentre quest’ultima parla con i suoi amici, i due si impossessano prima del cellulare e poi della borsa del valore di 700 euro. Completato il furto i rei si allontanano in direzione di via Goito.
Nella speranza di ritrovare quanto gli è stato rubato, la vittima e i suoi amici fanno un giro nelle vie limitrofe. In corso Vittorio Emanuele II angolo via Saluzzo riconoscono i due ladri per strada e chiamano la Polizia di Stato. Sul posto arrivano equipaggi del Commissariato Centro e della Squadra Volante. All’arrivo degli agenti, il gruppo, mentre sta trattenendo uno degli autori del gesto, indica ai poliziotti il suo complice, quello indossante la maglia della squadra di calcio, che si sta allontanando.
I poliziotti fermano l’uomo nonostante si opponga spintonando i poliziotti. Lo straniero, un cittadino marocchino di 28 anni irregolare sul Territorio Nazionale e con precedenti a carico, viene arrestato per resistenza a P.U. e furto. Per quest’ultimo reato viene anche arrestato il suo complice: un cittadino marocchino di 44 anni. Durante la perquisizione gli agenti recuperano gran parte della refurtiva. Occultati negli slip del quarantaquattrenne, gli agenti ritrovano il portafogli con i documenti della donna e un paio di occhiali da sole. Nelle tasche dei pantaloni, invece, trovano lo smartphone della vittima e due anelli in oro.
Fonte: Questura di Piemonte
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